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In occasione dell’Udienza Generale di ieri mercoledì 23 marzo, una delegazione della Fnp Cisl e del Festival delle Generazioni, guidata dal Segretario Generale Gigi Bonfanti, ha omaggiato Papa Francesco con la Maxi Tela delle Generazioni, un’opera collettiva realizzata per la seconda edizione del festival. L’opera  donata è un progetto artistico, culturale e solidale, che ha la finalità di unire le generazioni attraverso il linguaggio universale dell’arte. È frutto del lavoro creativo e sensibile di giovani, anziani, scuole, università, associazioni e centri anziani, che rende visibile l’unicità del rapporto tra anziani e giovani, per unire sogni e speranze di un popolo che ha bisogno di tornare a conoscersi e riconoscersi attraverso l’arte. L’arte che, citando le parole di Sua Santità Papa Francesco, “oltre ad essere un testimone credibile della bellezza del Creato, è anche uno strumento di evangelizzazione. La Chiesa, infatti, ha sempre usato l’arte per dimostrare la meraviglia della creazione di Dio e della dignità dell’uomo, creato a sua immagine e somiglianza. Per questo la bellezza ci unisce e, come dice Giovanni Paolo II citando Dostoevskij, ci salverà”.

 

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“L’essere umano non è fatto solo per ricercare la sapienza e la tecnica,

ma anche per arare la terra, aspettare la pioggia,

piantare e raccogliere il grano, fare il pane.”

Nel dipingere questa tela, piuttosto grande , un po’ come un murale, ci siamo ispirate ad una frase di Pablo Coelho che abbiamo tuttavia modificata. Abbiamo cambiato la parola “saggezza” con “sapienza”, e aggiunto anche la parola “tecnica” alla frase. Sapienza, perché spesso purtroppo nell’uomo d’oggi c’è più “sapienza” che saggezza, e “tecnica” perché è la parola e la potenza che sembra dominare il mondo e senza la quale tutto si fermerebbe.. Davvero? Noi usiamo le nuove tecnologie, ma come un mezzo, come lo è stata la scrittura ai tempi di Gutenberg, certo una rivoluzione non da poco che ha influenzato i secoli successivi e ha cambiato l’uomo e il mondo, proprio come sta succedendo oggi con le tecnologie elettroniche. Eppure, il problema più urgente, più difficile da risolvere e che coinvolge strettamente il futuro dell’uomo, è quello del degrado della terra, di una natura malata che ha cominciato a ribellarsi. Senza di lei non possiamo vivere ed è forse il pensiero, l’eredità più importante insieme a quella del desiderio di pace, che noi adulti e anziani, possiamo cercare di trasmettere alle nuove generazioni.

Adriana Vallortigara e Daniela Baroni

 

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