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I sindacati confederali aprono ufficialmente, e unitariamente, la vertenza pensioni. Ieri a Roma gli ”Stati generali della previdenza complementare”, convocati da Cgil Cisl e Uil, hanno esplicitato la necessità e urgenza di una nuova fase di sviluppo
della previdenza complementare per garantire un livello di prestazioni adeguate che il sistema pubblico non riesce più ad offrire.   Uno sviluppo, ostacolato non solo dalla crisi ma anche da scelte sbagliatissime della politica, che passerà per una implementazione dell’attività contrattuale ma che avrà bisogno, come sottolinea il segretario confederale Cisl Maurizio Petriccioli, anche di  ”politiche coerenti”. Un tema,
questo della previdenza complementare che è parte integrante della più ampia questione previdenziale che ruota intorno alle modifiche da apportare alla riforma Fornero, definita da Annamaria Furlan ”la peggiore legge pensionistica d’Europa”, per cui i sindacati hanno mobilitato oltre 7.500 delegati per il prossimo 17 dicembre per tre attivi unitari interregionali che si terranno a Torino, Firenze e Bari.

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