“Se vediamo la nostra vita come un percorso a tappe, nel mio percorso ho davanti a me una tappa importante: la fatidica data del pensionamento.
Vi confesso che nel mio animo varie sensazioni si agitano e si rincorrono: soddisfazione per il lavoro svolto e per i traguardi raggiunti, tristezza perché si chiude un periodo importante della mia vita e incertezza perché non mi riconosco ancora della nuova veste di “pensionato”
Mi mancherà da domani l’impegno quotidiano, ma soprattutto mi mancheranno le persone, le relazioni umane che si sono create nel tempo, improntate al rispetto e alla stima reciproca e questo resterà sempre nel mio cuore con un misto di affetto e nostalgia.”
Un neopensionato
Cara iscritta, caro iscritto,
abbiamo scelto di aprire questa lettera con il pensiero di un neopensionato che si apprestava a chiudere un capitolo importante della sua vita, fatto di lavoro, fatiche, soddisfazioni lavorative e a iniziarne uno nuovo fatto di cambiamenti, incertezze ma anche possibilità e di prospettive future.
Tutti noi abbiamo provato queste sensazioni, chi da poco tempo, chi ormai da tanti anni. Alcuni di noi si sono abituati da subito alla nuova vita fatta di ritmi più lenti e di maggior tempo da dedicare alle proprie passioni, altri invece hanno sofferto di più il cambiamento e stanno ancora ricercando la loro nuova identità.
Il periodo in cui abbiamo affrontato l’emergenza Covid è stato duro e provante, noi pensionati da una parte siamo stati definiti come persone fragili da proteggere, dall’altra siamo stati descritti come elementi non indispensabili al sistema, sacrificabili in nome dell’economia e della “libertà” di movimento.
Abbiamo vissuto da vicino il dramma della solitudine di chi, a casa, in ospedale o in casa di riposo, è stato privato degli affetti delle persone care.
In questo contesto, uno dei nostri compiti, come sindacato dei pensionati, era quello di tutelare concretamente le persone, con azioni che migliorino la qualità della vita dei pensionati. Abbiamo cercato di farlo conducendo una battaglia contro la solitudine nelle case di riposo e lo stiamo facendo anche ora con la contrattazione sociale.
Parlare di contrattazione sociale, significa parlare di cura alla persona, di servizi sociosanitari, di servizi domiciliari, di case della comunità, di ospedali di comunità, di pensioni, di sistema fiscale, della non autosufficienza e di alfabetizzazione informatica per tutti.
A questi temi dobbiamo aggiungere una grande questione, “il tema demografico” che di sicuro non ci aiuta: il mancato ricambio generazionale, il calo demografico, la carenza di persone in età lavorativa e i numerosi posti di lavoro che rimarranno scoperti, si traducono in modo drammatico se pensiamo alla non autosufficienza e alla presa in carico delle persone più fragili visto la grande carenza di personale sanitario. E se pensiamo che la cura delle persone non si riferisce solo alle situazioni di marginalità, ma anche al benessere personale e ai servizi connessi. Strettamente legato ai servizi è anche il tema di come prendere in carico le persone e i loro bisogni: in questo contesto è importante iniziare a ragionare per Ambito (distretto), superando la dimensione comunale, per assicurare a tutti gli stessi servizi, senza iniquità tra abitanti di comuni diversi.
Il lavoro da fare è tanto e impegnativo, ma vogliamo impegnarci per riuscire a dare soluzioni ai problemi sociali e risposte coerenti al progetto di società che vogliamo contribuire a realizzare, anche con la Tua partecipazione.
In autunno inizieremo il cammino congressuale con delle assemblee per gli iscritti aperte al pubblico. Sarà nostra cura comunicarti le date delle assemblee alle quali potrai invitare anche amici e conoscenti.
Questa potrebbe essere l’occasione per incontrarci, per confrontarci, per raccogliere le tue idee. Per Noi la Tua partecipazione è importante. Confidiamo nella tua presenza.
La Segreteria FNP CISL Vicenza
Mario Siviero – Alfio Calvagna – Loredana Imoscopi
Verrà il tempo in cui
avremo il passo lento,
e le mani stanche;
riposeremo seduti accanto
ad incolmabili vuoti,
con gli occhi persi
in antiche malinconie.
Avremo rughe sul viso
e sull’anima;
nel cuore
i ricordi di una vita
da raccontare,
il desiderio e il bisogno
che qualcuno
ci stia ad ascoltare.
Auguro questo tempo a tuttiGabriel García Márquez