Il Governo Renzi nella Legge di Stabilità prevede un taglio del 34,51% dei fondi ai Patronati.
La scure di 150 milioni di euro, che la Legge di stabilità 2015 presentata dal governo prevede per i patronati, andrà ad incidere sui servizi erogati gratuitamente a favore dei cittadini, in particolare delle fasce più deboli della popolazione: lavoratori, pensionati, casalinghe, immigrati, che si rivolgono agli sportelli di INAS, INCA, ITAL e ACLI per essere tutelati.
Se venisse confermato quanto presentato dal governo, questi istituti non potrebbero più garantire i servizi finora offerti e sarebbe messa in ginocchio la rete di solidarietà dei patronati. L´uguaglianza di accesso ai diritti verrebbe cancellata. Si creerà uno stato sociale a pagamento, dove potrà tutelarsi solo chi ha le risorse economiche per farlo. Per svolgere lo stesso nostro lavoro la pubblica amministrazione dovrebbe aprire nuovi uffici permanenti e aumentare gli organici. Un’operazione, questa, che verrebbe a costare complessivamente, a livello nazionale, 657 milioni di euro, cioè molti più soldi di quelli che verrebbero sottratti al fondo patronati.
Per queste motivazioni, e non solo, invitiamo tutti a venire presso le nostre sedi per firmare la petizione.
Il 15 novembre invitiamo tutti coloro che hanno un account sui social network Twitter e Facebook a partecipare al #TweetMob #SocialMob per la raccolta di firme on line che trovate QUI utilizzando hashtag #xidiritti #patronati