La manifestazione rientra nella mobilitazione unitaria avviata ad aprile dalle organizzazioni sindacali, che continuerà anche nei prossimi mesi
Investimenti nella sanità pubblica, fisco equo e progressivo, piena rivalutazione delle pensioni. Sono chiare le priorità dei sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil del Veneto, nell’ambito della mobilitazione nazionale avviata unitariamente dalle tre sigle ad aprile, per chiedere un cambiamento radicale nelle politiche industriali, economiche, sociali e occupazionali del Governo. Dopo le assemblee nei luoghi di lavoro e nei territori, è il momento delle manifestazioni interregionali, iniziate con quella del 6 maggio a Bologna. Sabato 13 sarà la volta di Milano, dove si sono date appuntamento le delegazioni sindacali di tutto il Nord Italia. Dal Veneto già confermata la partecipazione di una folta rappresentanza di iscritti e iscritte di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, che scenderanno in piazza per proseguire le battaglie che da sempre conducono in ambito di sanità, fisco, previdenza.
«A Milano porteremo le richieste già contenute nelle nostre piattaforme – annunciano Elena Di Gregorio (Spi Cgil), Tina Cupani (Fnp Cisl) e Debora Rocco (Uilp Uil) – Vogliamo dire no alla legge delega di riforma fiscale, che favorisce i redditi alti e rischia di tagliare risorse destinate a welfare, sanità, istruzione e investimenti pubblici, tutto ciò a scapito delle persone più fragili, come gli anziani. Con un’evasione che nella nostra regione vale quasi 9 miliardi di euro (dato 2018), riteniamo deleteri i condoni decisi dall’esecutivo Meloni». «Sul fronte previdenziale – proseguono le segretarie generali – chiediamo con forza rassicurazioni sulla rivalutazione, che deve essere piena e rivolta a tutte le fasce di reddito. Abbiamo visto quanto potere d’acquisto abbiano perso i nostri pensionati a causa dei rincari registrati nel 2022». Infine, quella che è la vera emergenza per Spi, Fnp e Uilp: «La sanità è di sicuro il tema più urgente, con tre fattori molto critici: liste d’attesa eterne, carenza di medici di base e un sistema di dimissioni protette dei pazienti fragili che di protetto ha ben poco, con le famiglie messe in grave difficoltà. Sulle liste abbiamo promosso un’indagine cui hanno risposto più di 3mila iscritti: comunicheremo i risultati nelle prossime settimane».
Fra le richieste i sindacati dei pensionati insistono per l’incremento del finanziamento del Fondo Sanitario Nazionale, il rafforzamento della sanità territoriale e dei servizi di prevenzione e ospedalieri, il sostegno della legge sulla non autosufficienza (il cosiddetto DDL Anziani) con risorse adeguate, anche attraverso un fondo nazionale pubblico di natura universale. Occhi puntati anche sulla privatizzazione della sanità, che nella nostra regione vede nascere come funghi strutture sanitarie private. «L’accesso alla cura è un diritto universale – concludono Di Gregorio, Cupani e Rocco – nessuno deve essere escluso: non può essere un privilegio di chi può permettersi di rivolgersi al privato. Bisogna investire in modo deciso nel sistema sociosanitario pubblico per garantire il diritto alla salute, sancito dalla nostra Costituzione».
dal sito FNP CISL Veneto